Articolo pubblicato su LA STAMPA edizione di ASTI
27 maggio 2022

L’EDUCAZIONE DEL CANE

IL COMPORTAMENTO DEL NOSTRO CANE È INFLUENZATO DALLA RAZZA

IL COMPORTAMENTO DEL NOSTRO CANE È INFLUENZATO DALLA RAZZA

L’adozione di un soggetto di razza, o di un meticcio non dovrebbe essere legata a semplici motivi estetici o all’immaginario comune che riconosce alcune caratteristiche a una razza rispetto a un’altra, ma alla conoscenze delle peculiarità di una razza, e del motivo che ha portato a creare un animale con certe caratteristiche morfologiche (aspetto esterno) e comportamentali.

Per meglio comprendere come l’aspetto fisico e l’indole di un cane siano importanti per definirne il comportamento è bene fare un passo indietro e capire come è avvenuta la sua domesticazione.

Gli studiosi avanzano due tesi per spiegare la convivenza del cane con l’uomo. In periodo preistorico, il lupo – antenato del cane – si è avvicinato ai villaggi umani trovando protezione e cibo, così l’uomo ha cominciato ad avere rapporti con lui, gettando le basi per la selezione delle razze attuali. Secondo un’altra tesi, detta del maternaggio, le donne dei villaggi rurali hanno accolto i cuccioli di lupo e li hanno allattati integrandoli nel gruppo umano.

I cacciatori raccoglitori avevano bisogno del lupo per la caccia, la soma e la guardia, il lupo è stato addomesticato diventando il cane che noi conosciamo. Il passaggio è stato naturale, favorito dalla minor competizione perché l’uomo non era ancora diventato allevatore di bestiame e quindi non temeva l’attività predatoria del lupo.

Il cane della preistoria ha giocato un ruolo fondamentale per la sopravvivenza dell’uomo, senza di esso non sarebbe stato possibile addomesticare gli ovini e i bovini e difenderli dai predatori.

La coevoluzione ha comportato sia miglioramenti nella tecnica di caccia sia un’alimentazione più ricca sia un incremento riproduttivo che ha favorito l’espansione dell’uomo e del cane.

Si può dire che l’uomo abbia selezionato, partendo dal lupo, il cane e che questo abbia  influenzato il processo evolutivo dell’uomo.

La coevoluzione tra noi e i nostri amici a quattro zampe è stata possibile perché, reciprocamente, abbiamo sfruttato le motivazioni delle due specie a comune vantaggio, e l’uomo, a sua volta, ha perfezionato la specializzazione del cane selezionando razze diverse a seconda del lavoro che desiderava svolgere con lui.

La selezione

Il passaggio dal lupo al cane ha comportato la scelta di alcune caratteristiche utili al lavoro e alla vita di relazione: la docilità, una minor tendenza alla fuga, la capacità di adattarsi alla vita domestica e di relazionarsi con l’uomo e, soprattutto, la minor tendenza ad aggredire l’uomo. Anche l’aspetto fisico è stato selezionato orientandosi verso soggetti che presentavano tratti giovanili: testa tonda, occhi grossi, dimensioni del corpo ridotte.

Nel XIX° secolo, è prevalsa una selezione incentrata sul comportamento piuttosto che sull’aspetto estetico. Anche se non è possibile individuare un solo fattore, essendoci un collegamento tra i caratteri fisici e i comportamentali selezionati.

Questo è tanto più evidente quando si è passati ad una selezione che considerava principalmente gli aspetti morfologici. Le razze attuali sono definite da uno standard, ossia la descrizione dell’aspetto esteriore e del comportamento dei soggetti di una certa razza.

Le razze dei cani sono classificate secondo parametri diversi:

  • Classificazione della Federazione Cinologica Internazionale (FCI): le razze sono suddivise in dieci gruppi in base alle attitudini dei soggetti appartenenti.
  • All’interno di ciascun gruppo si considera cinque stature diverse in base all’altezza al garrese: Grande Media – Piccola – Nana – Bassotta
  • Classificazione convenzionale-morfologica: LupoidiBraccoidiMolossoidiGraiodi, tiene conto dell’aspetto della testa dei soggetti che vi fanno parte.
  • Classificazione in base al lavoro specifico che compiono (razze specializzate), si tratta delle razze i cui soggetti sono stati selezionati per un’alta specializzazione nell’attività che compiono: Pastori conduttori di bestiameCani da fermaRetrieverCani da slittaTerrierMolossoidi. Ci sono poi le razze che non hanno una specializzazione particolare ma hanno una attitudine particolare nella protezione del territori, delle cose o degli animali: Guardiani degli armentiCaccia da seguitaLevrieri primitivi

Le motivazioni

I cani che appartengono ad una razza sono caratterizzati da motivazioni comuni, ossia da tendenza a fare certe cose che sono il frutto della selezione. I cani in generale, hanno un etogramma comune, ossia un corredo di comportamenti uguale per tutti. I nostri fedeli amici potenzialmente possono manifestare un comportamento predatorio, di aggressione (ringhiare e mordere), collaborativo, sociale (amano la compagnia di consimili o dell’uomo), ludico (al cane piace giocare e invita l’uomo al gioco con l’inchino al gioco), eccetera. Ma i soggetti delle diverse razze hanno delle capacità operative diverse e specifiche: ci sono i pastori guardiani e quelli conduttori, i cani da caccia per la seguita, per il riporto o per la ferma, eccetera, e per ottenere queste caratterizzazioni gli allevatori hanno lavorato sui diversi livelli motivazionali. In pratica, hanno selezionato quei soggetti con maggior propensione alla predazione per creare una razza specializzata ad un certo tipo di caccia e li hanno incrociati per rendere stabile questa caratteristica, in questo modo rafforzando, attraverso la selezione e l’esercizio, la motivazione predatoria e disciplinando una precisa sequenza comportamentale. Il cane da ferma, per esempio, è stato “creato” accentuando la prima fase della sequenza predatoria, ossia quella appetitiva di individuazione della preda, indebolendo le altre fasi, come quella consumatoria, ossia di aggressione della preda e quella di appagamento, ossia di arresto della sequenza e di riposo dopo aver consumato la preda.

La motivazione orienta il comportamento del soggetto, per cui è importante, al momento della scelta di un cane, essere consapevoli della selezione fatta perché consente di conoscere le motivazioni che sono state rafforzate e quelle che sono state indebolite.

Oggi, chi decide di adottare un cane solitamente è mosso dal desiderio di avere un compagno di vita, senza soffermarsi sul lavoro per cui la razza a cui appartiene è stata creata, in realtà sarebbe importante che il proprietario focalizzasse le motivazioni di razza del suo cane per indirizzarle, con attività di gioco, o sociali, o relazionali, a disciplinare i suoi desideri per non correre il pericolo di andare verso derive maniacali (vedi il gioco compulsivo con la pallina per le razze selezionate per il riporto).

Il proprietario dovrebbe sapere che il gioco, la passeggiata, l’interazione sociale, lo scambio di coccole sono modi che aiutano il cane a dare libero sfogo alle sue motivazioni. Favorendo la realizzazione dei desideri del nostro amico a quattro zampe e incanalando le sue energie con attività controllate lo aiutiamo a crescere sano ed equilibrato e a inserirsi bene in un contesto urbano dove convivono animali e uomini.

Alcuni consigli per la scelta di un cane

Prima di adottare un cane di razza o anche un “meticcio” (incrocio di razze) è bene informarsi sulla selezione che è stata fatta per creare quella certa razza, e  conoscere le tendenze motivazionali che prevalgono e quelle che non sono state potenziate. Per esempio una razza selezionata per il lavoro in solitudine, i cani pastore, custodi dei greggi (Pastore Maremmano, il Cane Montagna dei Pirenei) sono più individualisti di quelli di una razza selezionata per collaborare con l’uomo, come ad esempio i retriever che riportano le prede. Ci sono razze che vocalizzano di più e altre meno, e anche questo è un elemento da prendere in considerazione soprattutto se si vive in condominio.

Indipendentemente dalla razza, è comunque consigliabile che il cucciolo venga socializzato sia con l’uomo sia con animali di diverse specie, sempre tenendo conto delle motivazioni della razza a cui appartiene

Consigliabile inoltre fare giochi sempre diversi con il nostro amico a quattro zampe per evitare attività ripetitive che possono diventare ossessive, incentivando così tutte le diverse motivazioni del cane

Attenzione ai soggetti di razze che hanno una forte tendenza predatoria e competitiva, il consiglio è di allenarli alla collaborazione e di farli socializzare con tipi umani diversi.

Per i cani meticci, frutto di incroci tra soggetti di razze diversi, la difficoltà consiste nell’individuare i tratti somatici e comportamentali che li riconducono alle razze che hanno contribuito a creare il nostro amico.

Queste sono le motivazioni che rafforzano e caratterizzano il comportamento del cane.

  1. Collaborativa: prevale quando il cane è interessato a fare le cose con il proprietario
  2. Epimeletica: la tendenza ad aiutare e accudire un membro del gruppo
  3. Et-epimeletica: ossia la tendenza del cane a chiedere aiuto
  4. Affiliativa: il desiderio di far parte di un gruppo
  5. Protettiva
  6. Territoriale
  7. Possessiva, ossia il possesso di un oggetto che spesso ha un valore simbolico
  8. Somestesica: ossia la tendenza ad esplorare il proprio corpo
  9. Esplorativa
  10. Perlustrativa: consiste nel perlustrare un ambiente;
  11. Predatoria, sfruttata dagli allevatori per creare i cani da caccia, quelli che inseguono la preda, ma anche per i cani da pastore:
  12. Di corteggiamento
  13. Di ricerca: di un oggetto o essere animato