Articolo pubblicato su LA STAMPA edizione di ASTI
6 gennaio 2023

MEDICINA COMPORTAMENTALE ANIMALE

DISTURBI COMPORTAMENTALI E ALIMENTAZIONE DEL CANE: QUALE RELAZIONE LEGA L’INTESTINO AL CERVELLO?

DISTURBI COMPORTAMENTALI E ALIMENTAZIONE DEL CANE

L’alimentazione del cane è diventata sempre di più un elemento importante nella vita della famiglia che decide di convivere con lui.

Secondo il rapporto ASSALCO-ZOOMARK 2022, il mercato di alimenti per cani e gatti a dicembre 2021 ha raggiunto un giro di affari di 2.419,4 milioni di euro, per un totale di 658.467 tonnellate di alimenti venduti. Le famiglie che hanno acquistato cibo per i cani e i gatti sono state 12,2 milioni, con un incremento di un milione di famiglie in più rispetto all’anno precedente. Questo incremento è da attribuirsi all’aumento degli animali adottati durante l’epidemia del Covid, ed è interessante registrare che il profilo degli acquirenti di alimenti per i pets è per lo più di giovani di condizione socio-economico medio alta che non hanno problemi di spesa e che si orientano verso prodotti di fascia alta di qualità.

A fronte di questi numeri ho chiesto al mio collega ed amico il Dottor Enio Marelli, medico veterinario iscritto alla lista dei Medici Veterinari con particolari competenze nell’ambito della Nutrizione, Alimentazione de Dietologia clinica degli animali da compagnia e che sta frequentando il Master Universitario di II livello in Medicina Comportamentale del cane, del gatto e dei NAC presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria di Torino, di parlarci dell’alimentazione in relazione al comportamento del cane.

Il Dottor Marelli ci ricorda che “offrire il cibo al nostro cane è qualcosa di più che garantirgli il sostentamento, è un gesto che ci gratifica e rappresenta uno dei principali cardini su cui gli esseri umani esprimono attenzione e cura. Per il cane l’alimentazione rappresenta un’attività sociale, pertanto nella relazione con l’essere umano diventa un momento particolare e speciale. Di fatto il cane si adatta facilmente alle abitudini stabilite dai membri della famiglia, mostrando apprezzamento per l’offerta del cibo, adeguandosi al numero di pasti giornalieri, orari e tipo di alimento che gli sono offerti. Come per l’essere umano, il momento del pasto può tradursi in soddisfazione, condivisione e gioia, se vissuto in modo corretto.”

Ma, come sottolinea il collega, “spesso, il cibo rappresenta l’unico punto di contatto nella relazione con l’uomo, e questo può indicarci che qualcosa in loro stessi o nella relazione con i membri del gruppo non funziona. Il comportamento alimentare del cane può essere strettamente collegato ad una condizione psicologica che si riflette negativamente nella modalità con cui certi soggetti si approcciano al cibo.”

Queste considerazioni mi fanno riflettere e pensare che, come l’uomo può avere dei disturbi alimentari, così anche il cane potrebbe essere affetto da patologie del comportamento riferibili al consumo di cibo.

L’anoressia, la bulimia, la pica e la coprofagia sono tra le problematiche più frequenti e comuni tra i disturbi alimentari e  nella maggior parte dei casi hanno una causa psicologica. Nel cane un disagio psicologico, può trovare conforto in un atteggiamento scorretto verso l’assunzione di un alimento o di oggetti e materiali non commestibili. Lo stress, l’ansia, la depressione e la frustrazione tanto per citare alcuni stati emotivi che spesso denunciano un rapporto conflittuale con il referente umano, vengono attenuati utilizzando la risorsa alimentare come elemento per scaricare la tensione. L’ingestione di oggetti non commestibili come la terra, fazzoletti, tappi di plastica o l’abitudine di mangiare le proprie feci spesso rappresentano una strategia per combattere la noia o attirare l’attenzione di un proprietario distratto o che si occupa scarsamente del proprio pet.”

Il dott. Marelli continua ricordando che “spesso capita di osservare nella valutazione comportamentale di un cane, il coinvolgimento di patologie che interessano l’apparato gastro-enterico. Il discorso può essere ribaltato quando di fronte ad una problematica cronica gastro-intestinale si osserva di frequente la compartecipazione di un disturbo psichico. E’ ormai noto anche per il cane l’esistenza di un asse intestino-cervello e gli studi che vanno in questa direzione ci riportano conferme molto interessanti sulle connessioni che esistono in tal senso. Le disbiosi -alterazione della flora microbica intestinale- che inficiano la capacità di assorbire nutrienti e neurotrasmettitori -sostanze che portano le informazioni tra i neuroni- a livello intestinale, si riflettono inevitabilmente sulla salute mentale del nostro amico a quattro zampe e altresì sulla capacità di rispondere correttamente ad una terapia comportamentale.

E’ da poco che si trovano in commercio gli psicobiotici, da non considerare dei probiotici, dotati di un’azione diretta sui neuroni ma piuttosto dei fattori esterni che influenzano il microbioma intestinale (insieme di batteri, miceti e virus che colonizzano l’intestino). Da ciò ne deriva un riflesso positivo sulla salute mentale che si realizza tramite i neurotrasmettitori prodotti dai batteri stessi che compongono la flora intestinale. Sono stati identificati molti meccanismi che regolano la comunicazione intestino-cervello mediati dai metaboliti microbici, con la compartecipazione del sistema immunitario e  di quello nervoso.”

Come sottolinea il collega, “il punto interessante è rappresentato dal fatto che è ormai certo che la dieta riveste un ruolo centrale nel corretto sviluppo e funzionamento del microbioma intestinale. Il ruolo dello stress nel determinismo delle patologie gastro-intestinali croniche è ormai noto.

Quindi è importante avere una visione a 360° quando ci troviamo di fronte a un cane con disturbi intestinali e comportamentali, perché tutti gli apparati sono interconnessi.”

E se, come ci ha ben illustrato in questo articolo il Dott. Marelli, esiste un asse intestino-cervello, l’alimentazione corretta unita ad uno stile di vita sano sono elementi importanti per la salute psico-fisica del nostro cane.