Articolo pubblicato su LA STAMPA edizione di ASTI
16 dicembre 2022

MEDICINA COMPORTAMENTALE ANIMALE

BOTTI E FUOCHI D’ARTIFICIO SCATENANO IL TERRORE IN CANI E GATTI

Ogni anno i sindaci dei comuni italiani emettono ordinanze che vietano i fuochi di artificio, mi auguro quindi che anche quest’anno vengano emesse e soprattutto rispettate ovunque, rendendo inutile questo articolo. Ma se così non fosse allora è bene che i nostri animali siano protetti dai botti che alcuni umani fanno esplodere per “allietare” i momenti di festa.

L’uomo è in grado di percepire vibrazioni sonore che vanno dai 20 ai 20.000 Hz, il cane arriva ai 40.000 Hz, per cui un rumore sopportabile per noi, diventa altamente fastidioso per un cane, che si spaventa e cerca in qualche modo di sottrarvisi.

Gli animali, inoltre, a seguito dello scoppio di un petardo, sono spesso preda di attacchi di panico, con tremori, salivazione, fuga senza una meta, con conseguenti incidenti anche gravi.

Come riporta il report PAW 2020  sul benessere animale, il 61% dei veterinari nel Regno Unito, in 2,2 milioni di animali c’è un incremento delle manifestazioni da stress legate ai fuochi d’artificio. Sempre secondo lo stesso report del 2018,  il 34% dei proprietari di gatti ha rilevato un aumento dei sintomi da stress legati ai botti.  Questo non deve stupire in quanto il gatto, essendo un predatore ancora più specializzato del cane ha una percezione dei suoni che arriva sino a 79.000 Hz.

Ma non solo gli animali domestici sono vittime dei botti di capodanno, anche mucche, cavalli, conigli, polli subiscono traumi dagli scoppi improvvisi accompagnati da lampi che squarciano il silenzio e il buio della notte.

Fatta questa premessa dovremmo seriamente deciderci, noi umani, a trovare una alternativa per festeggiare il capodanno -mi ricordo che qualche anno fa il comune di Torino aveva sostituito una manifestazione con fuochi di artificio con uno spettacolo, molto bello, con  droni- oppure rinunciare ai botti.

E visto che prevenire è meglio che curare, vi darò una serie di consigli per aiutare i nostri animali.

È importante prepararsi per tempo, anche perché i botti non ci sono solo a fine anno, ma – sempre più sporadicamente- se ne sentono già a metà dicembre.

La regola d’oro è aiutare  il cane o il gatto che mostri un segno di paura: bisogna accoglierlo, accarezzarlo delicatamente sul fianco, portarlo in un luogo tranquillo e appartato, come una tana, e restargli vicino sino a quando si calma. Un comportamento di paura non va ignorato perché non è vera la diceria che coccolando l’animale si rinforza la paura; può invece accadere che non si riesca a calmarlo perché in preda al panico, ma non la si rinforza di certo! Anche per questo motivo è bene anticipare le situazioni a rischio. Se vi trovate per strada, in passeggiata, e scoppia un petardo, il cane tende a sottrarsi a questo rumore, cercando di fuggire, quindi assecondatelo, allontanatevi velocemente dal luogo dove si è verificato lo scoppio e tornate a casa, anche se non avesse ancora fatto i suoi bisogni. Arrivati a casa, aiutatelo a calmarsi come descritto sopra, e solo quando sarà tranquillo potrete uscire nuovamente, possibilmente facendo (almeno per quel giorno)  un altro percorso. Consiglio di passare nuovamente nello stesso posto nei giorni successi, facendo in modo che il cane abbia l’attenzione su di voi, parlandogli o accarezzandolo, e se non mostra segni di paura o anche se si comporta in modo circospetto,  senza cercare di fuggire premiatelo con una coccola o un bocconcino. Il cane deve essere sempre portato al guinzaglio (questa è una norma di legge) e non lasciato libero: piuttosto, se volete dargli più liberta, in particolare in campagna, usate una lunghina (un guinzaglio lungo alcuni metri, anche una decina).

In casa allestite un luogo, tipo una cuccia dove possa rifugiarsi e stare tranquillo e  questo consiglio vale per il cane ma anche per il gatto. Allestite la cuccia in una parte della casa dove i rumori esterni sono più attutiti: potete usare il cuscino o la brandina o una copertina che il cane usa abitualmente, in modo che riconosca questo luogo come suo. Per il gatto lasciate degli scatoloni dove possa infilarsi dentro, oppure coprite un tavolino basso con una coperta, lasciando solo un piccolo spazio attraverso il quale possa entrare, anche un armadio leggermente aperto è un ottimo nascondiglio per il micio. Curate anche l’illuminazione: se non siete presenti lasciate una luce bassa, la penombra è rassicurante per gli animali, in particolare per le prede come il gatto. Se siete a casa e potete aiutare il vostro animale, va bene anche la luce accesa ma rimanete vicino a lui, se lo desidera, se invece cerca di isolarsi, lasciatelo fare restando nei paraggi per aiutarlo se lo vedete in difficoltà.

In casa consiglio di eliminare gli oggetti che potrebbero ferire il cane o il gatto che, in preda al panico, potrebbero agitarsi in modo incontrollabile.

Non è consigliabile lasciare il cane fuori casa, in giardino, perché potrebbe cercare di fuggire e ferirsi; se poi il gatto disponesse dell’accesso all’esterno con una gattaiola, consiglio di chiuderla per impedirgli di uscire.

Mettere il microchip non solo al cane (secondo gli obblighi di legge) ma anche al gatto (pur essendo facoltativo): ciò ne potrà rendere più facile il ritrovamento in caso di fuga. Un altro sistema per monitorare gli animali domestici è il collare GPS che si trova in commercio a cifre modiche e che consente di localizzarli in tempo reale  con un APP sul cellulare.

Il medico veterinario curante potrà inoltre aiutare quegli animali che hanno patologie comportamentali, e quindi più fragili, a superare questo periodo critico dandovi consigli o inviandovi da un collega esperto in comportamento che vi supporterà con indicazioni pratiche e, se necessario, con prodotti naturali o farmaci che alleviano i sintomi ansiosi collegati ai botti. Il mio  suggerimento è di evitare il “fai da te”, perché può essere pericoloso per il benessere e la salute dei nostri amati animali.

Se il cane o il gatto sono anziani, quindi più fragili o cardiopatici, consultate in anticipo, a inizio dicembre, il veterinario di fiducia per avere consigli su come affrontare uno stress legato ai botti.

In caso di smarrimento dell’animale chiamate subito la Polizia Municipale o il Servizio Veterinario dell’Asl per segnalarne la scomparsa.

Come ho accennato all’inizio dell’articolo anche gli uccelli e i conigli sono spaventati dai botti: consiglio di mettere la gabbia in un luogo appartato e silenzioso e di coprirla con una coperta lasciando solo una parte scoperta per il ricircolo dell’aria. 

Infine assicuratevi che ci sia, vicino a dove abitate, un Pronto Soccorso veterinario a  cui potersi rivolgere in caso di bisogno o la disponibilità del vostro veterinario di fiducia per evitare l’ansia della ricerca all’ultimo minuto per una eventuale emergenza.