Articolo pubblicato su LA STAMPA edizione di ASTI
10 giugno 2022

L’EDUCAZIONE DEL GATTO

COME ACCOGLIERE IL GATTINO IN CASA

Quante volte il gattino, nato in campagna o in un allevamento, all’adozione viene portato in un appartamento di città, in un ambiente diverso, con rumori e suoni sconosciuti, meno stimolante di quello che conosceva e spesso senza la presenza di altri animali, o addirittura con la presenza di un gatto adulto non abituato alla vita con un consimile, o peggio ancora di un cane, che il nostro gattino non conosce nè come individuo, nè come specie (o di cui ha paura perché ha imparato, dalla mamma dai primissimi giorni di vita ad evitarlo).

Nel caso di gatti nati da madri vissute per strada o raccolti perché abbandonati o smarriti,  l’adozione poi è ancora più complessa, in quanto sono animali molto diffidenti che devono essere abituati gradualmente alla vita con l’uomo.

Se poi sono stati tolti precocemente dalla madre, o addirittura, orfani, sono cuccioli ai quali è completamente mancato quel periodo di apprendimento con la madre riguardante gli autocontrolli e la relazione con gli esseri viventi della stessa specie o di specie diverse.

Ma non tutto è perduto e un’adozione consapevole, fatta da un adottante che conosce l’etologia del gatto, può ovviare a queste problematiche.

L’età migliore per l’adozione del gattino è di 2-3 mesi: a questa età il gattino si è sviluppato fisicamente, è in grado di mangiare da solo e ha già acquisito molte competenze relazionali ed emozionali per affrontare la vita in un ambiente diverso da quello della nascita e con persone che non ha mai conosciuto. In questa fase della vita è pronto per fare nuove esperienze, conoscere ambienti diversi, relazionarsi con l’uomo e con altri animali e diventare indipendente.

Il gatto è considerato un animale solitario, ma non è così: questa fama gli deriva dallo stile di caccia, solitario, non di branco come il cane e dal suo essere schivo e portato a restare in disparte ad osservare quello che succede nel suo mondo. In realtà il gatto è un animale che ama la compagnia, ama giocare e interagire con le persone e i suoi simili, ed essendo un predatore i suoi giochi preferiti sono agguati e lotta, e quando gioca non usa le unghie e non morde per fare male. Essendo poi a sua volta una preda per altri animali, è anche guardingo e reattivo agli stimoli esterni, e questo lo rende sospettoso. Se però rispettiamo la sua privacy, ci offre la sua amicizia e, con le fusa e lo struscio sulle nostre gambe, ci accoglie come amici.

Le fusa del gatto sono una espressione emozionale che non necessariamente esprime felicità e rilassatezza: le fusa devono essere interpretate in relazione al contesto.

Spesso i gatti fanno le fusa mentre il veterinario li visita e questo non perché ci amino, ma in quanto per loro è un modo per rilassarsi, per sopportare lo stress. Quando il gatto struscia il muso sulle nostre gambe rilascia i feromoni facciali, una sostanza che lui “annusa” – anche se non sono veri odori –  e che gli dice che quella persona è conosciuta e accettata.

Foto di Engin Akyurt da Pixabay

Come preparare la casa per l’arrivo del gattino

Il territorio del gatto è suddiviso in tanti piccoli sotto-territori, detti campi territoriali, dove il felino svolge delle attività. C’è il campo dedicato all’alimentazione, quello dove dorme, quello dove sporca, quello dove gioca e quello per le attività di caccia.

La casa dove verrà accolto il gattino può essere organizzata seguendo queste necessità del gatto, per cui andrà allestita una zona con le ciotole del cibo e dell’acqua. Suggerisco di porre attenzione al tipo di ciotola: si possono usare ciotole di plastica, di metallo o di ceramica, ma, attenzione, i gatti sono degli “esteti” quindi, solitamente, si adattano al nostro gusto ma può capitare che non amino la ciotola di plastica, in questo caso se il gatto non mangia, non è per inappetenza, provate a cambiarla…. Solitamente il gattino, essendo vorace, non ha molti problemi, ma va fatto controllata l’altezza dei bordi della ciotola: se il gatto è molto piccolo, è meglio usare un piattino, tipo quelli delle tazzine da caffè. Si possono lasciare più ciotole per la casa, in basso o in alto, ma mostratele al gatto, non deve essere obbligato a fare una caccia al tesoro per trovare il cibo. Disponete il suo pasto in un luogo tranquillo della casa: vi ricordo che il gatto essendo una preda si spaventa facilmente.

Le cassettine per i bisogni devono essere poste in luoghi appartati, non rumorosi o di passaggio – per il gattino va bene il coperchio di una scatola da scarpe, perché ha il bordo basso, quindi più agevole per lui – devono essere una per ogni gatto…. più una. La regola dei campi territoriali comporta che il gatto che arriva prima in un campo lo occupa, l’altro aspetta, per cui se avete più gatti e tutti hanno necessità di fare i bisogni, è bene che non si formi la coda per una sola cassetta, se no rischiate che uno di loro decida di farla in giro per casa.

Lo sporcare fuori dalla cassetta igienica non è un dispetto che il gatto fa a noi, bensì un segnale di  disagio, ci chiede aiuto, non ignoratelo e rivolgetevi al veterinario.

Io penso che il gatto che vive in appartamento, pur essendo protetto e con tutti i confort sia – per usare un’espressione forte – un ergastolano di lusso. Ma se vogliamo possiamo anche offrigli qualche libertà, naturalmente accollandoci un certo grado di tensione emotiva, dotando il nostro amico felino di una gattaiola – per evitare che entrino in casa gatti estranei esistono quelle che leggono il microchip, aprendosi solo quando il nostro felino di casa avvicina il collo e viene identificato – che gli consenta di uscire all’esterno dell’abitazione. Il gatto in questo modo ha la libertà di accedere all’esterno. Certamente è esposto a più pericoli, ma condurrà una vita naturale. E noi dovremo accettare di adeguarci ai suoi ritmi di vita, alla sua permanenza all’esterno anche per molte ore e fare molti esercizi zen quando alla sera tardi non torna perché impegnato in qualche caccia che si prolunga oltre il tramonto.

Se non gli diamo questa possibilità di vita all’esterno possiamo arricchire l’ambiente interno: il gatto ama salire in alto e intrufolarsi negli anfratti, per cui lasciate aperti gli armadi, le credenze, affinchè possa entrarci, liberate le mensole da un po’ di soprammobili perché possa salire ed andare in alto, potete mettere una scala pieghevole aperta cosicchè lui ci possa salire e osservarvi dall’alto, oppure comprare le strutture con più ripiani che si trovano nei negozi per animali sulle quali il gatto può salire e avere degli spazi per riposare. Vi consiglio di posizionarle vicino ad una finestra dalla quale può vedere l’esterno. Se poi siete appassionati di bricolage, cercate su internet alla voce arricchimento ambientale per gatto e troverete un sacco di spunti, vi divertirete e fare felice il vostro felino.

E veniamo  ai luoghi per dormire: il gatto li sceglie e noi possiamo solo condividere la scelta. A proposito di sonno sappiate che il gatto è più attivo nelle prime ore della notte e verso l’alba, per cui non stupitevi se di notte vi sollecita a giocare. Il gatto è fatto così, prendere o lasciare.

I luoghi di riposo sono definiti, come altri luoghi della casa dalle marcature facciali, ossia il gatto struscia il muso sugli oggetti e lascia i feromoni, e anche dalle marcature con il graffio, per questo i braccioli dei divani sono spesso graffiati, per limitare eventuali danni mettete dei tiragraffi nei posti dove il gatto dorme.

Un breve accenno al gioco: il felino di casa ama giocare, i suoi giochi sono finalizzati alla vita quotidiana, che in natura è fatta di caccia, per cui ama la lotta e gli agguati, ci sono quelli che amano giocare con l’acqua che scorre – in commercio vendono delle fontanelle, oppure lasciate, quando siete a casa, un rubinetto aperto –  ma gli piace anche esplorare, quindi lasciategli delle scatole con degli oggetti dentro da trovare, e la possibilità di entrare dentro a un mobile.

Attenzione nel gioco ad usare mani e piedi: ai gattini piace molto, ma se si eccitano troppo, e cominciano a graffiare e a mordere, interrompete il gioco; potreste allenarli a fare gli agguati, ma tenete conto che essere predati da un gatto adulto di 3-4 chilogrammi non è piacevole. 

Il gatti dal veterinario

Quando adottate un gattino, se è un trovatello o se non ha fatto visite dal veterinario è bene raccogliere le feci e farle analizzare per escludere che abbia dei parassiti intestinali.

I gattini che arrivano da un allevamento sono solitamente trattati contro i parassiti e hanno la prima vaccinazione che dovrebbe essere somministrata verso i due mesi di età.

La prima visita veterinaria dovrebbe essere fatta dopo alcuni giorni dall’ingresso in famiglia, in modo che il gattino si adatti, superi lo stress del cambiamento di ambiente e la separazione dalla madre e dai fratelli.

La vaccinazione serve a prevenire le patologie virali polmonari e gastroenteriche, si potrà anche fare il vaccino per il virus della leucemia felina, ma prima bisogna accertarsi che non sia infetto, si tratta di un virus che può passare da una madre portatrice sana ai cuccioli. Per cui se la madre non è negativa o vaccinata è bene sottoporre i gattini a un test, consiglio di consultare il medico veterinario per definire i tempi per eseguire l’esame.

Il sanitario fornirà le indicazioni per una corretta alimentazione, ricordo che il gatto dovrebbe avere sempre il cibo a disposizione, potete lasciare dei croccantini, in piccole quantità e dare il cibo umido ad orari prestabiliti.

Il gatto dovrà essere controllato per i parassiti esterni, pulci e zecche.

Un ultimo consiglio, a metà tra l’igienico e il comportamentale, il gattino non ama la cassettina sporca, pulitela più volte al giorno, non usate prodotti igienici aggressivi che possano urtare l’olfatto del gatto, va bene rimuovere le deiezioni e pulire con acqua.

Per rendere la visita dal veterinario meno stressante potete abituare il gattino al trasportino, lasciandolo aperto in casa, comeuna cuccia, non mettete sul fondo un asciugamano o una coperta, perché possono impregnarsi dei feromoni d’allarme che il gatto secerne dai polpastrelli e che lo avvisano che quando è stato nel trasportino ha avuto un’esperienza spiacevole. Usate della carta assorbente che toglierete quando arriverete a casa. Pulite il traportino con acqua e lasciatelo all’aria per eliminare i feromoni, poi rimettetelo in casa come una cuccia da usare.