Articolo pubblicato su LA STAMPA edizione di ASTI
17 giugno 2022

L’EDUCAZIONE DEL CANE

AIUTARE IL CANE A VIVERE CON UN BEBÈ

L’arrivo in casa di un bebé dovrebbe essere programmato e regolato dai membri della famiglia allo scopo di favorirne l’integrazione e creare un buon rapporto tra il nuovo arrivato e il cane presente. Un cane ben socializzato con le persone, i consimili e gli altri animali non ha problemi ad accettare il bambino piccolo; tuttavia, un bimbo, per il cane, è una persona che irrompe in una famiglia con abitudini consolidate, per cui è necessario seguire delle indicazioni precise.

Il cane, solitamente, accoglie di buon grado un neonato perché il rapporto tra i due è semplice: il neonato si muove poco e non invade gli spazi del cane…. Le cose però cambiano: quando il bam­bino gattona e poi cammina si potranno avere maggiori difficoltà gestionali.

I genitori del bimbo sono le persone che connettono il cane con il mondo esterno e favoriscono il percorso educativo, lo dovranno perciò accompagnare nella conoscenza del neonato e nella costruzione di una relazione. Il lavoro degli adulti del gruppo sarà un lavoro che si dipana giorno per giorno.

Se vogliamo far convivere soggetti di specie diverse, dobbiamo prevenire i conflitti, abituando il cane a molteplici esperienze e diventando un punto di riferimento per il nostro animale che si rivolgerà a noi in caso di difficoltà o quando non saprà quale decisione sia meglio per lui.

I consigli che seguono sono mirati a favorire una buona e duratura convivenza con il bimbo che entra in famiglia, ricordando che in caso di dif­ficoltà o se insorgeranno dei dubbi, ci si potrà sempre rivolgere al Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale per una consulenza.

È anche possibile richiedere una consulenza prima della nascita del bimbo per avere le informazioni necessarie per far conoscere ed accettare questo al cane

Aiutare il cane a vivere con un bebé

Consentire al cane di entrare nella cameretta che occuperà il bimbo e coinvolgerlo nell’allestimento di questa: così facendo si evita di creare un luogo proibito per il cane che potrebbe destare la sua curiosità e farlo agitare.

Il ritorno a casa dall’ospedale del piccolo è un momento di eccitazione per la famiglia, il cane può partecipare ma è bene creare un luogo in cui il cane potrà ritirarsi quando vorrà evitare la “confusione” che il neonato potrebbe portare in casa. Il luogo privato del cane dovrebbe essere chiuso con un cancelletto affinché anche il bambino, quando sarà più grandicello, non vi possa accedere senza il permesso dei genitori, e ciò per lasciare tranquillo il nostro animale domestico.
In questa zona verranno messe la cuccia e le ciotole del cibo e dell’acqua e sarà utile, per abituare il cane a riconoscere que­sto spazio come proprio, restarvi con lui per un po’ di tempo, leggendo un libro o facendo un’at­tività insieme. In questo modo il cane imparerà ad apprezzare questa camera e a rifugiarvisi quando vuole stare tranquillo.

Il bimbo utilizzerà oggetti che prima non c’erano in casa: sarebbe bene mostrare al cane, prima della nascita, la carrozzina e il passeggino sia fermi sia in movimento sia in casa che all’esterno; mostrare anche la culla, il guscio dove viene tenuto il neonato, il fasciatoio e poi il lettino. Essendo tutti oggetti nuovi, è importante che l’animale li riconosca prima che arrivi il bimbo; dovrebbero infatti diventare parte della sua vita quotidiana, in tal modo, quando i genitori e il bebé li useranno, non si spaventerà. Si può portare a casa dal ospedale una tutina del neonato da far annusare al nostro amico.

Il primo incontro può avvenire in un luogo neu­tro, per esempio in una piazza vicino alla maternità dove si trovano mamma e bimbo, oppure vi­cino all’abitazione dei genitori. Il cane potrà essere portato in macchina e mentre uno dei genitori si occupa del bimbo, l’altro  saluterà il cane; poi si potrà fare una passeggiata tutti insieme lasciando che il cane si avvicini al bambino per osservarlo e familiarizzare con il nuovo membro del gruppo, il tutto tenendo conto che ciò richie­derà tempo e che non bisognerà avere fretta.

Si può anche gestire l’arrivo del bimbo rima­nendo in casa, in particolare se la stagione è fredda e non consente di trascorrere molto tempo al­l’esterno. Anche in questo caso uno dei genitori si occu­perà del bimbo che aspetterà per alcuni istanti sul pianerottolo mentre l’altro genitore entrerà in casa e saluterà il cane. È importante lasciare del tempo al cane affinché possa conoscere il neonato, sempre tenendo in sicurezza quest’ultimo.

Quando il bambino sarà più grandicello, lasciare che il cane si avvicini e lo annusi. Nel caso in cui il proprietario temesse l’irruenza dell’animale, si potrà utilizzare il cancelletto. Così facendo, l’animale esplorerà il piccolo non solo con la vista ma anche con l’olfatto e con il tatto (grazie al con­tatto con il tartufo e la lingua). Bisogna evitare di alzare la voce (o gridare), di sollevare e spostare rapidamente il bambino o di voltarsi di scatto all’arrivo dell’animale per non preoccuparlo o spaventarlo.

Nei primi giorni sarebbe consigliabile ridurre le visite dei parenti per favorire la conoscenza del cane con il neonato.

Quando il bimbo viene allattato o cambiato e quando si sveglia sarà utile chiamare il cane per farlo assistere alle varie “operazioni” di cura verso il neonato: bisognerà essere sempre in due in modo che un genitore si occuperà del bimbo e l’altro del cane. Se arrivano parenti o amici a vedere il neonato, dovranno essere invitati a dare attenzioni al cane, come facevano prima, e solo dopo al bebé.

Per abituare il bambino alla presenza del cane, lasciare, quando sarà più grandicello, che lo guardi e lo tocchi – se il cane accetta –  ma si dovrà essere pronti ad allontanarlo quando il bambino insisterà troppo – o se l’animale dovesse agitarsi – si dovrà spiegare al bimbo che il cane va lasciato tranquillo quando mostra di non gradire il con­tatto. Questo approccio serve ad educare il bambino al rispetto del nostro amico a quattro zampe anche per quando sarà più grande.

Il bimbo – come il cane (cucciolo o adulto) – ha come punto di riferimento i genitori che con l’esempio gli insegnano a comportarsi correttamente, a rispettare gli spazi del cane (ad esempio la cuccia), e ad interagire con lui solo quando manifesta l’intenzione di cercare un contatto.

E’ raccomandabile fare con il cane solo giochi che allenano alla calma ed evitare quelli di competizione che potrebbero in­durre comportamenti di aggressione legati al possesso o alla difesa di un oggetto (ad esempio:un giochino del bimbo di cui il cane si impos­sessa, o viceversa).

Un aiuto alla convivenza può venire dall’uso dei feromoni di sintesi da inserire nella presa di corrente o come collare.

MAI LASCIARE SOLI IL CANE E IL BAMBINO, SORVEGLIANDO SEMPRE L’INTERAZIONE TRA LORO.

Infine, uscire insieme con il cucciolo e il bimbo a fare la spesa o a fare altre attività come passeggiare: in questo modo si cementa la relazione.

E se il cane ringhia quando vede il bimbo?

Se il cane all’arrivo a casa del neonato, lo guarda, lo esplora e poi ringhia, segnala che il nuovo arrivato ha invaso un suo spazio e che non lo gradisce.

Il ringhio è un avviso, al quale non necessariamente fa seguito il morso.  Ma non va sottovalutato, anzi deve essere considerato come un segnale importante e vanno prese le giuste misure.

In questo caso è bene consultare subito il medico veterinario curante o un veterinario esperto in comportamento che potrà visitare il cane, valutare il contesto in cui è avvenuto l’episodio e dare le indicazioni per avvicinare in sicurezza il cane al bambino. Il cane, potrebbe avere una patologia organica che gli causa dolore, esempio un’osteoatrosi o una otite…, che si può curare.

Ne frattempo consiglio di dare al cane uno spazio separato da quello dove c’è il bimbo con un cancelletto, o con qualcosa che gli consenta di vedere il bimbo e di comprendere che in quello spazio è al sicuro, ovvero che si tratta di uno spazio dove le interazioni saranno solo con i famigliari senza il bambino.

Non entrare in conflitto con il cane alzando la voce per sgridarlo ma limitarsi ad allontanarlo dal luogo in cui è avvenuto il fatto che ci ha allarmati.

Il cane poi potrebbe saltare quando uno dei genitori, o un famigliare, ha il bebè in braccio: questo comportamento non va interpretato come un gesto di minaccia, ma se questo accade a seguito di un precedente ringhio, sarà opportuno allontanate il cane.

Se il nostro amico a quattro zampe ha avuto episodi di paura per qualche nuovo stimolo, potrebbe avere timore di questo esserino che ha un odore diverso da quelli cui era abituato, che piange o gesticola (mi riferisco ai bimbi di qualche mese), e quindi ringhiare o peggio mordere per allontanare questo presunto pericolo.

Anche il cane più tranquillo potrebbe reagire in modo imprevedibile quando c’è un bambino – in particolare quando il bimbo gattona o comincia a camminare, perché il cane può vederlo come una preda – dunque, la prevenzione con la messa in atto delle misure sopra descritte, sarà il miglior approccio.