Articolo pubblicato su LA STAMPA edizione di ASTI
25 novembre 2022

L’EDUCAZIONE DEL GATTO

IL GATTO A NATALE

Con le feste natalizie la casa si trasforma: ci sono gli addobbi, l’albero di Natale, il presepe e tanti pacchi regalo. Gli ospiti invado lo spazio domestico del gatto, che essendo abitudinario non sempre gradisce questi cambiamenti, tuttavia con una serie di accorgimenti è possibile fare in modo che trascorra delle felici e divertenti giornate natalizie.

Il primo consiglio riguarda la gestione degli spazi domestici.

Il gatto ama nascondersi e cercare luoghi appartati dove riposare in tranquillità, per cui va messa in una camera una delle sue cucciette che usa, oppure va creato uno spazio protetto sotto un mobile o sotto il letto, dove lui possa rifugiarsi quando arrivano gli ospiti, o durante il pranzo di natale o la cena di capodanno. In questa stanza potete lasciare una cassettina con la sabbietta per i suoi bisogni e le ciotole del cibo e dell’acqua. Anche una scatola con una copertina all’interno può diventare un valido nascondiglio, così come le strutture con vari ripiani e i rifugi che si possono acquistare per i gatti: tutte queste soluzioni possono essere un luogo dove il vostro amico può andare per riposarsi e isolarsi. Naturalmente lascerete aperta la porta di questa camera, affinchè il nostro gatto possa muoversi liberamente e venire dove c’è tutta la famiglia con gli ospiti. Se invece il gatto ha accesso all’esterno attraverso una gattaiola, questi consigli possono essere meno importanti; tuttavia il freddo invernale potrebbe indurlo a rimanere di più in casa, soprattutto nelle ore notturne, sfruttando anche questi rifugi che gli avete preparato.

Può essere utile usare i feromoni da mettere come diffusore in casa: questi sono delle sostanze, non percepibili dalle persone, che hanno un effetto rilassante per il gatto, si espandono fino a coprire una superficie di settanta metri quadrati e durano un mese. E’ consigliabile inserirli all’inizio del mese di dicembre per aiutare il gatto ai cambiamenti legati alle festività.

Questi consigli sono anche utili se scegliete di andare in vacanza con il gatto, gli stessi accorgimenti potete usarli nella casa di villeggiatura, ma sappiate che il felino ha bisogno di alcuni giorni di adattamento ai nuovi ambienti. In questa fase resterà  nascosto più a lungo e interagirà di meno con voi. E se non fosse abituato a viaggiare, sarà meglio lasciarlo a casa, con qualcuno che vada a dargli da mangiare e trascorra un po’ di tempo, ore, con lui durante la giornata (vi invito a leggere un precedente articolo dedicato alle vacanze con il gatto…).

Un altro tema delicato è quello degli addobbi. L’albero di natale è pieno di fili dorati e argentati che attirano la curiosità del gatto, e poi le palline sospese a cui è difficile resistere, così come alle luci. Per un animale curioso e esploratore tutte queste cose sono una vera e propria attrazione irresistibile, ma anche pericolosa.

Il consiglio è quello di mettere l’albero in alto e di addobbare la parte inferiore con pochi fili, di usare palline di plastica in basso, in modo che se anche il gatto ci giocasse non si rompano come quelle di vetro con conseguenti possibili ferite dei polpastrelli. E se l’albero fosse un vero albero, va fatta attenzione agli aghi che sono pericolosi se ingeriti. Evitate inoltre di accendere le luci se non siete presenti: il loro lampeggiare potrebbe essere un invito per il piccolo predatore a prenderle con le zampe con il rischio di trascinare a terra l’albero, o di rimanere impigliato con le zampe nei cavi elettrici. Consiglio quindi di assicurare bene l’albero alla base, ancorandolo in modo che non possa cadere. Attenzione anche ai nastri dei regali che vengono posti sotto l’albero, un’altra ghiotta occasione di gioco per i gatti, che li tirano, li mordono e, a volte, purtroppo, li ingeriscono rischiando un occlusione intestinale.

Le piante natalizie possono poi rappresentare un altro pericolo per il nostro amato felino. La Stella di Natale ha le foglie e la linfa tossiche e irritanti se ingerite, così come le bacche del Vischio e le foglie dell’Agrifoglio. Tra le piante da evitare ricordo anche l’Amaryllis, il Cactus di Natale e la Ciliegia di Gerusalemme, meno usate come regalo di Natale nelle nostre zone, ma che, considerata la passione per l’esotismo, potrebbero arrivare nelle nostre case.

Bisogna fare molta attenzione anche agli oli essenziali che diffondono nell’aria gli aromi natalizi: il gatto potrebbe leccarli o toccarli con le zampe, in entrambe i casi hanno un effetto irritante.

Se trovate tracce di vomito o di dissenteria, se il gatto non mangia o ha difficoltà a respirare, controllate che non sia venuto a contatto con queste piante o con gli oli essenziali, e in tal caso portatelo subito dal veterinario al quale fornirete queste informazioni che saranno utili per impostare la terapia.

Infine parliamo del cibo: il gatto è un animale abitudinario anche sul cibo, ma la curiosità potrebbe giocargli dei brutti scherzi. Attenzione quindi ai cioccolatini messi in ciotole sui tavoli che nelle feste di Natale sono sempre molti: al gatto piace giocarci con le zampe oppure morderli, e così potrebbe intossicarsi con la cioccolata. Evitate di dare avanzi di carne con condimenti perchè sono causa di sovrappeso e non facilmente digeribili (se è consentita una battuta: anche noi umani dovremmo seguire questo consiglio), o – peggio – le ossa da sgranocchiare che potrebbero causare occlusioni intestinali.

Infine assicuratevi che ci sia un Pronto Soccorso veterinario a  cui potersi rivolgere in caso di bisogno o la disponibilità del vostro veterinario di fiducia per evitare l’ansia della ricerca all’ultimo minuto per una eventuale emergenza.

IL GATTO E L’ADDESTRAMENTO

Addestrare significa rendere destro, rendere abile un soggetto, ossia insegnare a fare azioni che richiedono un apprendimento.

Il gatto è considerato un animale indipendente, difficile da convincere a fare cose che non vuole fare, tuttavia, essendo un animale intelligente, non è difficile fornire a lui conoscenze che meglio gli consentano di vivere in un ambiente domestico, ma bisogna conoscerne l’etologia.

Un esempio è l’uso della gattaiola per poter accedere in autonomia e sicurezza all’esterno dell’abitazione. In commercio ce ne sono di programmabili per la lettura del microchip che si aprono quando il gatto infila la testa e il collo, consentendo la lettura del microchip e sbloccando l’apertura, e che impediscono l’accesso alla casa ad altri gatti estranei .

Il nostro felino non conosce questo meccanismo perché non rientra tra i comportamenti innati (come lo sporcare nella cassettina igienica), ma essendo in grado di passare in posti stretti, si tratta di istruirlo a superare la diffidenza di una situazione sconosciuta.

I capisaldi dell’insegnamento –  preferisco usare questo termine, invece di addestramento –  sono: avere pazienza, premiare un’azione corretta, evitare la punizione, non forzare mai il processo di apprendimento, iniziare, se possibile, quando il gatto è giovane, è più recettivo, ma non dimenticare che impara sempre, per tutta la vita.

Un problema nell’istruzione del gatto è trovare la ricompensa che gli sia gradita. Il gatto non cede alle lusinghe del cibo e, neppure delle coccole, mettendo a dura prova la nostra fantasia. Ma il nostro felino domestico, ama cacciare e predare e, soprattutto, risolvere una problema, ancor di più se difficile. Il premio sta in queste sue preferenze e nella nostra fantasia.

Tornando alla “gattaiola”, si inizia togliendo la porticina e lasciando che il gatto esplori il nuovo oggetto, poi lo si “sfida” a passare attraverso, innescando un gioco predatorio dal lato opposto per stimolare la sua curiosità. Quando finalmente avrà attraversato l’apertura, allora si metterà la porticina socchiusa, aiutandolo a passare; quindi, si lascerà la porticina aperta per un po’ di giorni, in modo che la gattaiola diventi un oggetto a lui famigliare, poi si lascerà la porticina chiusa, ma sboccata, ovvero con la possibilità di andare e venire senza che debba essere letto il microchip; l’ultimo step sarà quello di lasciare la porticina chiusa e programmata in modalità tale che l’uscita dall’interno della casa sia libera ma che dall’esterno possa entrare solo il vostro gatto quando infila la testa ed espone il microchip alla lettura, manovra che ne sbloccherà l’apertura esclusivamente a lui.