Il cane aggressivo: il punto di vista dell’ Istruttore Riabilitatore SISCA.

Intervista al IRS Corrado Girello.

Nina Lorenti intervista Corrado Girello.

Ciao Corrado, hai voglia di raccontarci qualcosa su di te?
Iniziai la mia esperienza nella cinofilia come volontario di canile: per sopperire al meglio alle necessità degli ospiti del rifugio, mi posi l’obiettivo di ampliare le mie competenze attraverso diversi corsi formativi e un’assidua pratica di volontariato, per sviluppare successivamente la collaborazione con i Medici Veterinari Esperti in Comportamento. Le abilità acquisite mi permisero di migliorare quelle pratiche di intervento che spesso si basavano su falsi luoghi comuni riguardanti l’educazione e la riabilitazione comportamentale del cane. Durante questo percorso, mi specializzai contemporaneamente nell’assistenza alle famiglie che necessitano supporto nella relazione con i propri cani conviventi.

Riguardo l’ultimo seminario tenuto da Airs sul cane aggressivo, riesci a darmi la tua definizione da IRS, di aggressivo?
Ritengo che definire un cane unicamente con l’aggettivo “aggressivo” non permetta di comprendere quali siano le reali situazioni di rischio. In quanto dotazione naturale appartenente a ogni cane, l’aggressività può essere espressa in vari modi e per motivi diversi, quindi appropriati o fuori luogo. Il termine “aggressivo”, abbinato a un cane, deve essere sempre associato ad altre informazioni, come alla modalità di aggressione (per esempio ringhio, abbaio, morso) e al motivo dell’aggressione (per esempio paura, irritazione, eccesso di agitazione). Inoltre, l’aggressione deve essere contestualizzata: per esempio, avviene solo quando il cane incontra estranei, solo quando gli si sottrae il suo osso, o solo se viene percosso?

Quali sono, secondo la tua esperienza pratica, i campanelli di allarme della “aggressività”?
Di solito, i comportamenti di aggressione sono preceduti da particolari messaggi comunicativi del cane, che vengono contestualizzati in modalità differenti dai diversi soggetti. Per esempio l’irrigidimento, lo sguardo fisso, la postura di agguato, la postura impettita, la posizione frontale, il ringhio o l’abbaio possono corrispondere a un primo avvertimento del cane. Tuttavia, la selezione di alcune razze di cani induce il comportamento di aggressione come modalità comunicativa quasi diretta, ovvero in assenza di segnali premonitori facilmente riconoscibili.

Cosa potrebbe consigliare un IRS al proprietario quando è contattato per un cane che ringhia o morde?
In tal caso, il proprietario deve contattare tempestivamente un Medico Veterinario Esperto in Comportamento per comprenderne innanzitutto le cause e il livello di rischio. Successivamente, sarà possibile attuare un percorso di intervento pratico con l’Istruttore Riabilitatore. Nel frattempo, il proprietario può evitare di peggiorare la situazione ovviando le circostanze che scaturiscono le manifestazioni aggressive. Molto importante, in un percorso di riabilitazione comportamentale, i professionisti contattati aboliranno l’uso della violenza come metodo terapeutico.

Come mai l’aggressività suscita sempre tanto interesse nei professionisti del settore e non?
E’ probabile che molti professionisti cerchino di raccogliere informazioni per poter affrontare i casi di intervento più complicati, in cui non riescono ancora a orientarsi, quali quelli con cani che mostrano comportamenti aggressivi. L’alto livello di rischio per la propria e altrui incolumità induce molta incertezza di azione, quando non si ha un piano terapeutico accurato. Inoltre, le manifestazioni aggressive del cane suscitano molto scalpore anche tra il pubblico “non addetto ai lavori”, il quale è soggetto alla circolazione di leggende metropolitane sul cane, spesso prive di qualsiasi fondamento attendibile.

Statisticamente parlando, qual è la causa principale che porta un cane a manifestare comportamenti di aggressioni secondo la tua esperienza?
Indubbiamente l’assenza di un percorso di crescita che abbia aiutato il cane ad adattarsi alle situazioni di vita, mantenendo il benessere psicologico. Parimenti, l’inserimento del cane in contesti da lui intollerabili, per via della sua indole o necessità.

L’educazione e gli insegnamenti impartiti dal proprietario influiscono sull’aggressività del cane?
Un’educazione di tipo impositivo, con eccesso di modalità autoritarie o violente, determina nel cane l’apprendimento di queste stesse modalità comunicative. Aumenterà quindi la probabilità di manifestazioni aggressive da parte del cane. Al contrario, la relazione basata sulla collaborazione e sul supporto creerà un’intesa maggiore, riducendo drasticamente le probabilità di aggressione.

Quali sono secondo la tua esperienza i principali errori che commettono i proprietari quando si ritrovano a convivere con un cane aggressivo?
L’errore maggiore consiste nell’interpretare in modo inesatto l’intenzione e il punto di vista del cane. Spesso, quando la manifestazione aggressiva esprime un elevato disagio del cane, egli viene considerato come un individuo “cattivo” e non come bisognoso di cure, quindi una reazione punitiva dei proprietari peggiorerà la situazione. Oppure, quando i proprietari non comprendono l’irritazione del cane e gli propongono situazioni stressanti ignari del fatto che lo porteranno all’esasperazione, quindi all’aggressione.

Il cane aggressivo può essere riabilitato?
Sì, quando vi è l’intenzione e la possibilità da parte della sua famiglia umana di impegnarsi in un percorso riabilitativo attuato dalla coppia Istruttore Riabilitatore/Medico Veterinario Esperto in Comportamento. Il percorso riabilitativo necessita anche un contesto di vita accettabile per la peculiarità del cane: gli obiettivi del percorso riabilitativo vengono concordati in funzione di diverse variabili.
No, quando la sua famiglia umana non esprime tali potenzialità.

Consigli e suggerimenti per chi ci legge?
Suggerisco agli addetti del mestiere di interpretare i comportamenti aggressivi del cane come sintomo di differenti cause, le quali devono necessariamente essere considerate per stabilire un processo riabilitativo. In aggiunta, invito i proprietari di cani a informarsi sui ruoli assunti dalle diverse figure professionali presenti nella cinofilia, in modo da intraprendere un percorso terapeutico consapevole scegliendo il professionista opportuno.