LA NUOVA NORMALITÀ POST QUARANTENA

Consigli ai proprietari di cani per la Fase 2

A cura di FRANCO FASSOLA Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale Past President SISCA (Società Italiana Scienze del Comportamento Animale) Presidente AIRS (Associazione Istruttori e Riabilitatori SISCA) e di NICOLE LORENTI Segretaria AIRS Istruttrice e Riabilitatrice SISCA.

Il ritorno alla vita “normale”, dopo il lungo periodo di quarantena vissuto anche dai nostri cani, può presentare alcune difficoltà di adattamento e di separazione. Improvvisamente, il nostro cane vede tutte le persone attorno a lui con il volto coperto dalla mascherina; altrettanto drasticamente, vede il suo proprietario uscire di casa e assentarsi per molto tempo, per la ripresa del lavoro. Un paragrafo è specialmente dedicato alle problematiche che potrebbero interessare il cucciolo adottato durante la pandemia. Questi semplici consigli hanno lo scopo di aiutare i proprietari e i loro cani a superarle. Sono consigli di “normalità”, pensati per cani che non presentano patologie comportamentali. Per i cani con malattie del comportamento sarà invece necessario ricorrere alle terapie del Medico Veterinario esperto in comportamento animale.

Consigli per aiutare il cane ad accettare le persone che indossano la mascherina

La nuova situazione che si troverà ad affrontare il cane che passeggerà in città, quando ci sarà maggior possibilità di movimento, richiede un aiuto da parte delle persone che vivono con lui, che lo possono supportare, allenandolo progressivamente e con l’accortezza di sottrarlo a circostanze che potrebbe non riuscire a gestire la prima volta ma che, successivamente, diventeranno familiari.

1 Consentire al cane di esplorare la mascherina, guardandola, annusandola e toccandola, in modo che possa riconoscerla, facendo attenzione che non la strappi e ne ingerisca delle parti.

2 Fatevi vedere dal cane, in casa, ad indossare la mascherina, consentendogli di seguire tutte le fasi, da quando avete il viso scoperto, sino al momento in cui la mascherina è indossata.

3 Legare la mascherina indossata ad emozioni positive, per esempio durante un gioco fatto in casa.

Chiedere l’aiuto di familiari e amici che si prestino, con la mascherina indossata, ad avvicinarsi al cane nel modo corretto: con passo lento, usando un tono di voce suadente e approcciandosi non frontalmente ma lateralmente al cane, per favorire la conoscenza di persone di corporatura e modi diversi con il viso coperto.

5 Organizzare con persone conosciute l’avvicinamento al cane – secondo le norme di distanziamento – il proprietario rimanga sempre vicino al cane per sostenetelo con parole dolci o carezze. Quando il cane ha individuato il visitatore, chiedergli di abbassare la mascherina per farsi riconoscere, quindi di alzarla nuovamente a coprire il volto. Questo è un modo per far comprendere all’animale che sotto la maschera c’è un viso che gli è familiare e che la persona mascherata non è diversa da quelle che incontra abitualmente fuori casa e che non è pericolosa. Il proprietario deve eseguire questa operazione in sicurezza, ossia controllando il cane che non si spaventi e abbia reazioni scomposte verso la persona con la mascherina.

Durante le uscite supportare il cane con un tono di voce suadente, con carezze e – sempre nel rispetto delle norme di distanziamento- mostrargli le persone estranee con la mascherina prima a distanza, per poi avvicinarsi progressivamente, facendo attenzione che il cane non si spaventi e abbia reazioni improvvise verso la persona.

Fare le prime uscite, quando ci saranno molte più persone per strada, in un luogo poco affollato, per passare poi ad ambienti più frequentati, e questo quando il cane si mostrerà a suo agio in mezzo agli uomini con la mascherina.

Importante

Consigliamo di eseguire i punti sopra sempre in sicurezza, con cani che non hanno patologie comportamentali, ossia tutelando le persone da possibili aggressioni del cane che si spaventa vedendo persone con il viso coperto.

Consultate, sempre, in particolare per i cani che stanno seguendo un percorso riabilitativo comportamentale, il medico veterinario esperto in comportamento e l’istruttore riabilitatore.

Normalità e separazione: la gestione del cane in città

Il cane è molto resiliente, ossia in grado di adattarsi, è comunque utile adottare alcune strategie prima del ritorno alla vita normale perché potrebbero prevenire eventuali problematiche legate alla separazione:

1 Suggeriamo di far uscire il cane ad orari prefissati, per realizzare una routine che si adegui agli orari di lavoro: creare una routine è rassicurante per il cane.
Consigliamo di far conoscere al cane, sin da ora, le persone con la mascherina indossata, in quanto potrebbe diventare la norma per i prossimi mesi. (vedi sopra “Alcuni consigli per aiutare il cane ad accettare le persone con la mascherina”).
3 In casa, se ora fate giochi con il cane, continuate anche quando uscirete di più: ciò serve a rafforzare il legame e sicuramente è un buon momento di intimità. Se nei giochi è stata coinvolta tutta la famiglia, cercate di continuare a farli in ore in cui ci sono più persone in casa;
4 Già ora, durante la fase di isolamento sociale, allenate il cane a restare da solo, lui in una camera e voi in un’altra e -senza chiudere le porte- quando vi spostate da una camera all’altra, invitatelo a stare dov’è e se dorme, non svegliatelo ma lasciate che sonnecchi tranquillamente mentre fate altro e non andate sempre a cercarlo. Sono misure che facilitano il distanziamento e l’autonomia, propedeutici all’abituarsi a stare da solo mentre siete al lavoro.
5 Se il cane era abituato a restare da solo, cercate di ricreare la situazione antecedente all’epidemia di Covid 19. Nei primi giorni di ripresa del lavoro sarebbe opportuno che un famigliare restasse a casa con lui, anche facendo brevi uscite per lasciarlo da solo (rispettando le norme in atto per le uscite delle persone), uscite che allungherete progressivamente.
6 Quando lo lasciate da solo, create una routine – ossia uscita e rientro alla stessa ora – per alcuni giorni in modo da abituarlo alla mutata situazione. Potreste anche usare un prodotto a base di feromoni sotto forma di diffusore per ambiente o collare: questo lo rilasserà (chiedete consiglio al veterinario curante per la prescrizione).
7 Se temete che il cane abbia difficoltà ad adattarsi a restare da solo, contattate un/una dogsitter (sempre nel rispetto delle norme del DPCM che consentiranno a questa categoria di lavorare).
È possibile che incontrerete cani che il vostro cane non ha conosciuto in precedenza: prima di farli venire in contatto chiedete al proprietario il permesso, per avere conferma se amano la compagnia di un altro cane.
9 Dopo tanti giorni di ridotta attività all’esterno, con uscite in cui il vostro cane non incontrava altri consimili, potrebbe essere più agitato. Consigliamo quindi -alle persone e ai cani che già lo facevano prima della pandemia- di fare alcune passeggiate in campagna, in un luogo in cui si possa lasciare libero il cane per farlo correre in libertà, in particolare se giovane e vigoroso. È poi importante che interagiate con lui, che facciate giochi in modo che si rilassi, riferendosi sempre a voi (e comunque nel rispetto delle norme che i decreti imporranno).
10 Fare passeggiate in luoghi che frequentate ora e progressivamente prolungarle fino ai luoghi che frequentavate prima dell’inizio del distanziamento sociale.
11 I cani hanno una buona capacità di adattamento, passano rapidamente a situazioni diverse, sia piacevoli sia meno piacevoli, se adeguatamente aiutati, ma – per i soggetti che già prima avevano difficoltà a stare da soli – consiglio di consultare il Medico Veterinario curante per avere indicazioni su come gestire la situazione e, se necessario, essere inviati al medico veterinario esperto in comportamento animale che potranno aiutare voi e il vostro cane.

Consigli

Quest’ultimo consiglio è per i proprietari che hanno cani molto paurosi (fobici): questo periodo di distanziamento sociale può essere usato per far conoscere, in una situazione tranquilla, il mondo esterno a questi animali che solitamente non amano uscire e potrebbe essere una opportunità per trarne giovamento in seguito.

Per evitare i rischi del “fai da te”, consigliamo di farsi aiutare da un medico veterinario esperto in comportamento (se è già seguito da un professionista medico veterinario esperto in comportamento e istruttore riabilitatore contattarli per avere un aiuto).

© SISCA-AIRS-ANMVI, maggio 2020 Si ringrazia per la supervisione il Vicepresidente ANMVI, Raimondo Colangeli, DVM Esperto in Comportamento Animale, DE ENVF (Diplôme d’Etat, Ecole Nationale Vétérinaire Francaise)