Articolo pubblicato su LA STAMPA edizione di ASTI
24 marzo 2023

MEDICINA COMPORTAMENTALE ANIMALE

CANI E GATTI INVECCHIANO, CONSIGLI E LINEE GUIDA PER LA LORO SALUTE E FELICITÀ

CANI E GATTI INVECCHIANO, CONSIGLI E LINEE GUIDA PER LA LORO SALUTE E FELICITÀ

In questi giorni “La Settimana Veterinaria” (numero 1270, dell’08 marzo 2023) ha pubblicato un interessante articolo sulle linee guida rivolte ai proprietari e ai veterinari, per la gestione del paziente geriatrico.

Partendo dalla affermazione condivisa, che l’anzianità non è una malattia, l’American Hospital Association propone delle linee guida per la gestione dell’animale, cane e gatto, geriatrico.

In precedenti articoli ho raccontato come gli animali siano di aiuto alle persone anziane, e come anche i pets, invecchiando, vadano incontro a patologie degenerative che compromettono le loro capacità cognitive.

Le linee guida per i veterinari che si occupano di pazienti geriatrici racchiudono indicazioni a 360° su come approcciare la senescenza fisica e mentale del cane e del gatto.

Il principio ispiratore è che l’anziano dovrebbe avere la stessa qualità di vita di un animale giovane.

Per questo è necessario un approccio al problema che veda coinvolto il clinico che cura, ma anche il proprietario, affinchè abbia un occhio attento alle trasformazioni psico-fisiche che la vecchiaia comporta e sia disposto a supportare l’animale sia con modifiche alla casa che con cure adeguate.

Un cane o un gatto anziano hanno dei punti deboli legati all’invecchiamento, per cui l’attenzione deve essere focalizzata su più aspetti: il dolore, l’alimentazione, l’igiene dentale, l’ambiente di vita, che deve essere adattato alle nuove esigenze, le patologie comportamentali, la gestione del fine vita.

Le linee guida tengono conto di come gestire sia il paziente anziano sano sia quello con malattie e danno indicazioni su come il proprietario e il veterinario devono approcciare questi animali.

La visita clinica del cane o del gatto avanti in età non deve tralasciare nessun aspetto, come già detto, l’alimentazione, il dolore e la motilità articolare, lo stato di idratazione, la cute e le condizioni della bocca, che può essere ricettacolo di germi e causare sofferenza all’animale. Il clinico non dimentichi poi di controllare le orecchie, palpare l’addome, controllare se ci sono neoformazioni cutanee, fare una valutazione cardiaca e un esame ematologico completo per controllare la funzionalità dei reni, del fegato, del pancreas. Inoltre le linee guida consigliano di valutare il peso dell’animale e la massa muscolare, affinchè non ci sia diminuzione di questa.

Nella età avanzata è più frequente aver bisogno di interventi chirurgici, l’anestesia è fattibile, ma va gestita attentamente, come molta attenzione deve essere riservata al post intervento.

Un discorso particolare va dedicato al gatto e al dolore, perché questa creatura ha una scarsa capacità di comunicare quando sente del male e spesso, le reazioni aggressive sono gli unici segnali della sua sofferenza. Ma quando si arriva a questo punto è perché ha avuto già dolore da tempo, per cui è importante fare più controlli durante l’anno e considerare che se si muove di meno, se non gioca più, se non sale sul divano o sul letto, anche se non lo dimostra zoppicando, potrebbe avere male alle articolazioni.

La gestione del dolore, per il gatto, ma anche per il cane è fondamentale per assicurare loro una buona qualità della vita, come è importante curare l’alimentazione, in particolare quando si associano a patologie come il diabete, l’ipertiroidismo l’osteoartrite, le patologie dell’apparato urinario.

Non mi dilungo sulle disfunzioni cognitive che, purtroppo, affliggono gli animali al pari dell’uomo, ma sottolineo che mentre per noi i sintomi sono evidenti, per gli animali sono più subdoli, ma non meno invalidanti,

Le linee guida riportano anche indicazioni relative al fine vita.

I nostri animali domestici vivono a lungo, vivono mediamente bene, amati e coccolati, ma purtroppo ci lasciano e non siamo mai pronti. Se morire è inevitabile, affrontare il fine vita riducendo loro la sofferenza è un obbligo che abbiamo nei loro confronti. Oggi la medicina veterinaria dispone di cure palliative che migliorano la qualità degli ultimi giorni di vita, ci sono trattamenti analgesici e fisioterapici, è bene che il proprietario sia a conoscenza e che ne parli con il clinico quando l’animale è ancora in salute.

Per concludere sottolineo che è anche importante che la struttura dove viene visitato il paziente geriatrico si adegui alle esigenze di questo, eliminando, o, almeno riducendo le barriere architettoniche, esempio le scale per accedere ai locali dove vengono accolti questi soggetti, si usino tappetini morbidi sui quali visitarli, gli ambienti dovrebbero essere tranquilli e con luci basse, un aiuto potrebbe venire anche dall’uso dei feromoni, tutto per rendere l’attesa più rilassante e la visita più tollerabile.