Consigli di convivenza con i nostri animali domestici

Nicole Lorenti intervista il Dr. Franco Fassola

Buongiorno Dr. Fassola, in una situazione particolare come questa, i nostri animali domestici possono percepire, nella quotidianità, qualche differenza al di là della nostra assidua presenza?

La nostra presenza quotidiana è un elemento di discontinuità rispetto alla routine che gli animali di famiglia avevano in precedenza con tutto quello che comporta. La convivenza stretta e continua, implica momenti di piacere non provati prima e anche di tensione, cambiamenti degli orari di risveglio al mattino e di riposo, degli orari del pasto, ecc. Queste nuovo stile di vita si ripercuote sugli animali: uscite differite e più lunghe -nei primi giorni della quarantena- ora più ridotte e limitate ai soliti posti; contatti prolungati con coccole e carezze che prima non c’erano. Ma, anche, assistere a discussioni tra le persone con aumento della tensione in famiglia, il tutto viene percepito dai nostri amici a quattro zampe.

Questa convivenza H 24 con i nostri animali può giovare al rapporto oppure può nuocere?

Io sono propenso a pensare che questa convivenza sia un’esperienza emotivamente positiva per uomini e animali. Naturalmente parlando di soggetti che non hanno problemi comportamentali, in grado di adattarsi ai cambiamenti del loro ambiente di vita. Tuttavia, essendo il cane e il gatto animali abituati a vivere in famiglia, ma non sempre con la presenza di tutti i membri di questa, essi possono trovare piacevole questa nuova situazione. Ma, la convivenza con esseri viventi con cui amano stare non li esime dal desiderare i propri spazi e di isolarsi per rimanere da soli. Il mio consiglio è quello di cercare di mantenere la routine precedente all’epidemia di Covid-19, ragionando anche su come sarà la vita della famiglia allargata dopo la fine della quarantena e quindi adeguare lo stile di vita partendo da questi due punti fermi.

Quali possono essere le buone linee di gestione di un cane o di un gatto che possiamo offrire in questo momento?

Cane
Nel limite del possibile, mantenere la routine delle uscite.
Coinvolgere il cane nelle attività che facciamo in casa, ossia, salutarlo quando entriamo in casa, se ci viene vicino chiedergli cosa vuole (serve per mantenere la relazione), dargli indicazioni su cosa deve fare quando è con noi, esempio invitarlo ad accucciarsi sulla sua copertina, ecc., senza assecondare tutte le sue richieste di attenzione, bensì stabilire delle regole, Coinvolgere il cane in quello che facciamo significa farlo partecipe della vita della famiglia ma, anche saper dire basta se diventa troppo invadente. In pratica, scandire bene cosa si condivide e cosa si fa in stanze separate In questo caso l’Istruttore Riabilitatore, potrebbe essere di aiuto, con una consulenza telefonica (dati i tempi).
Proporre delle attività, vanno bene quelle che venivano fatte in precedenza, o potrete inventarne delle nuove Un consiglio è di consultate il Medico Veterinario curante che potrà darvi indicazioni o suggerirvi la consulenza di un Istruttore Riabilitatore e di un Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale per consigli teorici e pratici sulle attività da fare. Anche in rete troverete molti suggerimenti, in questo caso vi esorto ad essere prudenti, perché dovrete applicarli senza l’ausilio dei professionisti citati.
È importante sapere che interagendo in un ambiente ristretto, dove vivono più persone, bisogna preparare le attività da fare con il cane lasciandogli lo spazio per allontanarsi quando è stufo.
Creare, tra le mura domestiche, un ambiente, sempre che sia possibile, dedicato ai giochi insieme. Può bastare iniziare sempre le attività mettendo prima una coperta a terra che delimita il luogo di gioco e serve da segnale che faccia comprendere al cane che si fanno cose insieme.
Accarezzare il cane, in particolare lungo i fianchi, sul dorso, sotto la pancia, sotto il collo. La carezza deve essere leggera e ben distesa, (consiglio di farla con il dorso della mano) come un massaggio. Anche al cane piace essere massaggiato per rilassarsi e affrontare meglio la permanenza in casa
Attenzione all’alimentazione: la forzata riduzione dell’attività per le limitazioni alle uscite e la somministrazioni di premietti in cibo al termine degli esercizi potrebbero farlo ingrassare.
Approfittare di questo momento in cui tutta la famiglia è in casa per rinforzare i legami con i membri della famiglia che hanno meno rapporti con il cane.
Un’attenzione particolare va rivolta ai cani che hanno, o hanno avuto una patologia comportamentale: consiglio di sentire il Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale che li ha seguiti per avere indicazioni su come comportarsi.
Se in casa ci sono più cani, o cani e altri animali, è importante che si mantengano gli stessi rapporti che si tenevano prima, mettendo in atto i consigli dei punti precedenti, in questo caso le attività devono essere fatte da più persone e bisogna concordare una linea comune a tutti i membri della famiglia.

Gatto
Rispettare i tempi del gatto, soprattutto se vive solo in casa, i gatti che hanno la possibilità di uscire potranno continuare a comportarsi come prima. Per questi non ci saranno grandi variazioni nella loro routine e quindi anche nel comportamento.
Se è un gatto socievole, che ama interagire con le persone, si possono proporre dei giochi o dei problem solving. Un consiglio è di consultate il Medico Veterinario curante che potrà darvi indicazioni o suggerirvi la consulenza di un Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale per consigli teorici e pratici sulle attività da fare. Anche in rete troverete molti suggerimenti, in questo caso vi esorto ad essere prudenti, perché dovrete applicarli senza l’ausilio dei professionisti citati.
Se il gatto è meno socievole, ama stare da solo lasciate che decida lui se avvicinarsi alle persone che ora sono sempre in casa, oppure se mantenere le distanze, standosene nei posti dove prima si riposava o si metteva a guardare l’esterno.
Non tutti i gatti amano le carezze, anche il gatto dovrebbe essere accarezzato sui fianchi, sul dorso, meno sulla pancia, il tocco dovrebbe essere leggero e, se lo sentite irrigidirsi,o soffiare, o vedete che porta le orecchie indietro, smettete subito e lasciate che si allontani. Non insistete, prima di questa quarantena, essendo meno presenti, avevate anche meno occasioni per accarezzarlo, per cui, quando eravate a casa lui accettava di buon grado le carezze, ora, che ci siete sempre, potrebbe non essere sempre disponibile.
Lasciate gli armadi aperti, affinché il gatto possa infilarsi ed appartarsi, create situazioni, esempio mettendo una scala, per consentirgli di salire in alto. Anche le mensole, liberate dai soprammobili, sono un’ottima soluzione. Una scatola aperta è un piacevole luogo da esplorare, e anche un tunnel mettendo una coperta su due sedie. Non frenate la vostra fantasia per creare oggetti e situazioni che incuriosiscono il vostro gatto.
Osservate il comportamento del gatto e quello che fa, piace a lui ed è un ottimo modo per rilassarvi.
Attenzione alla dieta del vostro peloso; quando si rivolge a voi potrebbe non essere per richiedervi del cibo, bensì un modo per interagire, che voi interpretate come fame e quindi lo nutrite. Fate attenzione, perché vi perdete un’occasione di fare qualcosa con lui e, alla fine della quarantena, potreste ritrovarvi con un gatto con qualche chilo di troppo.
Approfittare di questo momento in cui tutta la famiglia è in casa per rinforzare i legami, da parte dei membri della famiglia che hanno meno rapporti con il gatto.
Un’attenzione particolare va rivolta ai gatti che hanno, o hanno avuto una patologia comportamentale, consiglio di sentire il Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale che li ha seguiti per avere indicazioni su come comportarsi.
Se in casa ci sono più gatti, o gatti e altri animali è importante che si mantengano gli stessi rapporti che si tenevano prima, mettendo in atto i consigli dei punti precedenti, in questo caso le attività devono essere fatte da più persone e bisogna concordare una linea comune a tutti i membri della famiglia.
Se ci sono bambini, tutte le attività, fatte con il cane che con il gatto, devono essere sempre supervisionate dagli adulti, genitori o nonni.

È possibile che gli animali, soprattutto i cani, possano patire il distacco una volta concluso il periodo di restrizione? E se si, come fare per prevenirlo?

Si è possibile, soprattutto se parliamo di cuccioli o cuccioloni che sono in crescita e stanno acquisendo delle competenze che non sono ancora state assimilate. Ma anche gli adulti potrebbero approfittare di questa situazione, ossia della possibilità di vivere a stretto e continuo contatto con i membri umani del gruppo per sviluppare un legame stretto che non vorrebbe più ridimensionare. Il ritorno ai ritmi frenetici della vita lavorativa sarà uno shock che potrà essere superato, perché tutti noi (animali e umani) siamo resilienti, ossia siamo capaci di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici. I consigli che ho dato rispondendo alle domande precedenti sono ottimi per prevenire questa situazione.

In questi giorni ci sono state domande ridondanti riguardo a come poter pulire le zampe del cane al rientro della passeggiata, nonché consigli approssimativi ed inadeguati forniti in programmi televisivi non scientificamente attendibili. Può aiutarci a fare chiarimento?

Per rispondere riporto il punto che si riferisce alla pulizia delle mani, di una lista di regole della JOHNS HOPKINS UNIVERSITY, che spiega cosa fare per evitare il contagio tra persone:
Il virus è molto fragile; l’unica cosa che lo protegge è un sottile strato esterno di grasso: Ecco perché qualsiasi sapone o detergente è il migliore rimedio perché la schiuma ROMPE IL GRASSO (ecco perché devi strofinare così tanto: per almeno 20 secondi o più, e fare molta schiuma). Dissolvendo lo strato grasso, la molecola proteica si disperde e si scompone da sola.
A mio avviso, anche per i nostri animale, un accurato lavaggio con acqua e sapone delle zampe -naturalmente poi vanno asciugate- è utile in questa situazione, senza rischiare di intossicarli se si leccano le zampe. Le informazioni le trovate sul sito del Ministero della Salute, con le motivazioni per cui è bene procedere secondo questo protocollo, di seguito trovate il link per accedere al sito:
http://www.salute.gov.it/…/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus….

Sembrerebbe che i casi di abbandono di animali stia aumentando, è un problema di convivenza a stretto contatto con l’animale? È la paura di un possibile contagio o ci potrebbero essere altre motivazioni dietro comportamenti scorretti di questo tipo?

Questa domanda dovrebbe essere posta allo psicologo che è più competente sul funzionamento dell’animo e della mente umana. Per quanto mi riguarda credo che sempre ma, in particolare nelle situazioni drammatiche siano valide le parole di Platone: “Il comportamento scaturisce da tre fonti: desiderio, emozione e conoscenza”
Purtroppo, la terza fonte non sempre la si ricerca, o si desidera cercarla. E come ci si comporta è la inevitabile conseguenza.