Cane in vacanza, il ritorno deve essere lento

Anche per il nostro cane, tornare alla vita di città dopo aver passato un periodo, più o meno lungo, in vacanza al mare, in montagna o in campagna con tutta la famiglia, è un cambiamento.

In vacanza il cane trascorre quasi tutta la giornata in compagnia delle persone del suo gruppo, in un ambiente stimolante, facendo esperienze nuove e molto varie. Se in montagna e in campagna fa lunghe passeggiate all’aria aperta, nei boschi o nei prati, al mare va in spiaggia e fa il bagno in mare.

In Giappone da anni le persone praticano lo Shinrin-Yoku, il metodo dell’immersione nei boschi: si tratta di uscire nel bosco e immergersi con tutti i sensi nelle sensazioni che la natura ci da, venendo a contatto con l’odore delle piante, camminando a piedi nudi nell’erba o in un ruscello, osservando i colori della foresta ed ascoltando i suoni, fino a mangiare quello che la foresta ci offre. Si tratta di una vera e propria terapia rigenerativa.

Per  un cane che vive in città, che cammina sull’asfalto freddo in inverno e bollente in estate, che annusa lo smog ed è sommerso dal frastuono delle macchine, una vacanza a contatto con la natura è una terapia rigeneratrice. A questo si aggiunge una relazione stretta e continuativa con le persone della famiglia, che rallentano le loro attività, gli dedicano tempo, osservano quello che fa e interagiscono con lui.

Tutto questo viene interrotto bruscamente al ritorno a casa.

Ma non dovrebbe essere così, perché la vacanza è anche una occasione per conoscere un modo diverso di vita con il nostro amico a quattro zampe, vita che in parte potrebbe essere riprodotta presso le nostre abitazioni in città.

Alcuni suggerimenti per il ritorno dalle vacanze con il vostro cane:

  • Ritornare qualche giorno prima di riprendere il lavoro, in modo da poter coltivare alcune delle abitudini apprese in vacanza, tipo una passeggiata lunga in un ambiente con del verde, un parco, un bosco, ma anche un giardino dove camminare con il cane o sedersi sull’erba con lui vicino o che esplora il luogo.
  • Se prima delle vacanze stava ore da solo, riprendere, progressivamente questa abitudine cominciando con la metà del tempo, ma sempre alla stessa ora in cui uscivate di casa prima della vacanza.
  • Cercare di osservare, in casa e fuori casa, il comportamento del vostro cane: quando vi guarda, vi chiede qualcosa e in vacanza era più facile essere attenti, perché la nostra mente era più libera, tuttavia è possibile farlo anche nella quotidianità. E’ sufficiente prendere coscienza di quanto questo sia importante per migliorare la relazione con il nostro amico. Il cane è attento a noi, ci segue, anche se non lo chiamiamo, ci e si coinvolge, ma se saremo noi a coinvolgere lui, ce ne sarà grato e noi ci sentiremo meglio. Provate, non è difficile.
  • Se il vostro cane ha difficoltà ad adattarsi alla routine di prima delle vacanze, non preoccupatevi, accogliete le sue richieste (ad esempio, se vi guarda quando gli chiedete di fare una cosa, o se lo fa quando è in difficoltà), coccolatelo e stategli vicino. Se per noi è difficile riprendere dopo una interruzione in cui la nostra vita è cambiata in meglio, pensate quanto lo possa essere per lui, che non ne comprende il motivo e soprattutto la necessità.

Leonardo Caffo, un filosofo che si occupata del rapporto uomo animali e dei loro diritti, nella rubrica “Altri Animali”, sul settimanale “Internazionale” scrive: “Eppure, se non ci fosse stato qualcuno che ha interpretato la voce degli altri, come a volte provo a fare io, non avremmo mai restituito a queste voci la possibilità di mettere a tacere la mia”. Caffo parla dell’importanza di dare voce a chi non c’è l’ha, agli animali che ci parlano ma che non sempre sappiamo ascoltare e comprendere. Io sono convinto che noi animali umani dobbiamo fare lo sforzo di farci interpreti delle necessità degli animali non umani, in ogni situazione, da quelle che sembrano più importanti e quelle che possono apparire delle inezie – come il ritorno dalle vacanze – ma che tali non sono.